PC Photo about Roberto Bigano

PC Photo About Roberto Bigano

“”To shoot a Fresco hidden by a wall? Or Cars on location in a Museum with a mobile set? Or the details of a Mosaic on the top of the Cathedral of Orvieto, 100 feet high? For these and many other challenges Roberto Bigano is able to find the right solutions.

 

Roberto Bigano, creatività e progetti speciali.


Estratto da PC Photo / Progresso Fotografico

Il biglietto da visita del veronese Roberto Bigano riporta “Progetti speciali” e questo descrive già perfettamente il suo desiderio di sperimentare punti di vista e soluzioni di ripresa innovative, per fare quello che i colleghi non fanno, o per farlo in modo originale. Ultimamente si è distinto nel campo della fotografia di beni artistici, con numerosi lavori notevoli dal punto di vista estetico come per il valore culturale.

Come hai trovato la tua strada nella fotografia? Nella mia vita c’è stata l’università piantata a metà e un po’ di politica, ma la strada era tracciata fin da quando avevo speso tutti i miei risparmi in una Canon AE-1. I miei inizi come fotografo sono caratterizzati da un lungo periodo di confusione e scarsi risultati, ma la mia voglia rimaneva irremovibile. Mi sto riferendo agli ultimi anni settanta, quando mi arrabattavo da professionista sgangherato e occasionale, con lavori incerti e malpagati. Poi un giorno, quasi all’improvviso, ho realizzato di aver fatto quel salto di qualità, ho capito che facevo fotografie come non ne avevo mai fatte, e quasi incredulo mi sono visto assegnare compiti che qualche tempo prima avrei ritenuto al di sopra delle mie possibilità. Ero conteso da clienti così importanti, prestigiosi e competenti in materia di fotografia, che avrei immaginato scegliessero il miglior fotografo del mondo e non certo proprio me. Naturalmente la mia maturazione era avvenuta per gradi, ma l’anno della svolta definitiva resta il 1992, quello dell’incarico per Bugatti. Quel progetto mi ha spalancato le porte di Franco Maria Ricci e Manfrotto, tanto per citare due nomi di riferimento nei rispettivi settori. Ne sono derivati tanti altri lavori prestigiosi e ben remunerati, che mi hanno dato la fondamentale libertà di poter scegliere i progetti più stimolanti e impegnativi nei settori più svariati.

Sinistra: Queste foto risalgono ad alcuni anni fa e sono ancora su pellicola. È uno dei lavori a cui tuttora sono più affezionato; lʼho realizzato al Kunsthistorische Museum di Vienna per Franco Maria Ricci. Lavoro volentieri con spot Arri in luce continua, ma in questo caso mi ero portato i flash pensando alla presenza di luce ambiente nel museo; invece era tanto grande la considerazione per FMR, che avevano chiuso unʼala del museo per una settimana espressamente per me. Obiettivo 300mm Rodenstock Macro Sironar su Velvia 50 4×5 pollici.

Destra. Questʼopera di epoca longobarda è datata intorno al 980. Nessuno aveva più visto veramente lʼaffresco da secoli, dato che 200 anni dopo la sua realizzazione gli avevano costruito davanti un muro ad appena 35cm di distanza. Il sovrintendente aveva già rinunciato alla possibilità di fotografarlo, ma io ho insistito per provare. Per riuscirci è stato necessario realizzare unʼattrezzatura apposita: dati i vincoli di spazio, che rendevano impossibile utilizzare la mia attrezzatura professionale, ho utilizzato una piccola Canon opportunamente adattata. Ho eseguito 240 scatti, poi montati insieme, e così è stato possibile vedere lʼaffresco per la prima volta, in tutto il suo splendore.